“Wave Man” (ESCLUSIVA) Intervista ad Anna Morelli
17 GENNAIO 2024

-Chi è Anna Morelli?
Anna Morelli è un ricongiungimento di varie cose. In sintesi e a livello di formazione posso dire che sono nato a Pisa nel 1977 con il diploma di Liceo Artistico e altre specializzazioni successive in Montaggio, Ecdl, Fotografia, Videomaker, Scenografia e varie altre. Nel 2005 ho iniziato il mio percorso professionale: come Fotografo TAU VISUAL ho lavorato per molti importanti brand internazionali e presentato tanti importanti progetti fotografici per la moda e il marketing, vendo scatti digitali sulle piattaforme italo-americane Shutterstock & Pixtury e ho pubblicato su Editoriali come “Il Fotografo”, “Dark Beauty Magazine”, “Cerimonie.it”. Come Videomaker ho sviluppato esperienze in ambito televisivo e ho collaborato a produzioni con vari artisti come Andrea Balestri attore nel film “Le avventure di Pinocchio” di Luigi Comencini, Pietro Fornaciari attore nel film “Ovosodo” di Paolo Virzì & “Pinocchio ” di Matteo Garrone, Paolo Giommarelli attore nel film “La prima cosa bella” di Paolo Virzì, ed altri…. Un percorso ventennale che mi ha maturato fino a potermi presentare al Cinema con il debutto nel 2018 come Regista e Sceneggiatore per il lungometraggio “Genesi Cibernetica – la guerra tra i due mondi”, un lavoro di tre ore di genere d’azione fantascientifico, premiato in molti paesi esteri e che ha riscosso un buon successo mediatico, registrato SIAE, distribuito nelle sale e prossimamente in VOD e disponibile su Blu-Ray Disc. Sempre dal 2018 collaboro alla post-produzione e agli effetti speciali S-VFX, collaborando nel tempo con programmi professionali e diventando membro di AnimeCorp.it. Nel novembre dello stesso anno ho fondato “Genesis Media Film”, casa di produzione italiana indipendente di cui sono attualmente Presidente e quotata sulle migliori piattaforme dedicate al Cinema tra cui MUBI e la stessa organizzatrice del Festival “Italia Red Carpet Fantastic IFF” proposto su FilmFreeway e WFCN America che mira a far emergere nuovi talenti in particolare nel campo della fantascienza, del fantasy, dell’azione.
Attualmente (2024) ho tutti i diritti come regista e sceneggiatore su due titoli/lungometraggi cinematografici internazionali pluripremiati registrati alla SIAE e ho 3 soggetti pronti ma sto lavorando continuamente sia sulla scrittura che sulla regia per espandere i miei crediti e la mia esperienza internazionale. partnership con importanti aziende del settore spettacolo.
Parlando di me posso dire di essere cresciuto in un contesto artistico. Mio padre è appassionato di riprese video e fotografia e mia madre è una pittrice/truccatrice nel backstage degli spettacoli nel mio paese. Entrambi mi hanno trasmesso l’amore per l’arte e mi hanno educato con un occhio per la macchina fotografica o l’obiettivo. Sono passato dalla pittura, alla scultura, alla scenografia, alla fotografia e alla videocamera… ma posso dire che fin da bambino, al cinema, mi ponevo domande sulla produzione e sui registi piuttosto che godermi il film come fine di per sé come tutti gli altri.
Posso definirmi molto determinato e ambizioso, un sognatore, molto creativo e fantasioso e riesco a scrivere facilmente sceneggiature nel genere fantasy-fantascienza-fantasy-azione anche se grazie al mio eclettismo riesco a scrivere buoni contenuti anche in altri generi come come commedia, horror o realtà. Il cinema mi fa sentire a casa perché posso immaginare senza limiti un mondo che vorrei o realtà che non esistono. Posso plasmare i soggetti secondo le sfumature della mia anima e della mia mente, posso entrare in spazi sconosciuti e posso accedere a luoghi dell’immaginario collettivo che gli altri nemmeno riescono a vedere. Mi piace portare lo spettatore a vedere e comprendere storie che nascono dall’originalità del mio essere. Mi piace condurre l’animo dello spettatore a riflettere sui messaggi sociali che amo inserire nelle mie sceneggiature anche se proposti in una forma leggera e diversa dal solito. Il cinema è un mondo complesso, non per tutti, ma credo che chi fa cinema sia dotato di un proprio mondo interiore che vale la pena rendere visibile a tutti, qualunque cosa accada.
-Cosa ti ha ispirato a diventare un regista?
Ho sempre avuto la sensazione di essere “stretta” a questo mondo e sentivo il bisogno di esprimere in grande la mia interiorità, un sogno diventato realtà. Parlando di “modo di vedere le cose”, non ho lo stato d’animo conforme alla stragrande maggioranza della società ma per quanto mi riguarda lo considero un lato positivo che mi ha permesso di avere quell’eccentricità, singolarità, sesto senso o aspetto della settima arte che risulta vincente per un buon incipit come regista. Ho aspettato il momento del mio debutto con pazienza e perseveranza e per diventarlo mi sono ispirato alle Vittorie ai Festival Cinematografici, agli apprezzamenti ricevuti da Giurie e Produttori, al confronto con Enti e Istituzioni dedite al Cinema e alla stima per il mio lavoro ricevuto con sincerità, da tutto il mondo e da altri registi o case di produzione già conosciuti. Ora non posso che continuare questo bellissimo lavoro. Mi piace pensare che qualcosa di piacevole in me possa rimanere in futuro, che io possa offrire un buon intrattenimento, che qualcuno possa sognare o “navigare” attraverso i miei film. Mi piace pensare di aver contribuito ad arricchire l’arte e la cultura e di aver fatto qualcosa di grande per tutti.

– Pensi che il cinema possa portare un cambiamento nella società?
L’ha già portato fin qui. L’uomo è un insieme di sensi e percezioni e quelli visivi e sonori sono entrambi i più potenti. A partire dai Lumière, il mondo del cinema in termini di immagine, stile e tecnologia si è evoluto insieme allo sviluppo tecnologico e culturale dell’uomo, canalizzando già automaticamente lo spettatore o la società ad elaborare messaggi, comportamenti e pensieri in modo sempre più avanzato e diverso. e le immaginazioni contenute in quei prodotti e che quindi iniziano involontariamente a modellare il modo comportamentale e psicologico delle persone. Ciò continuò con Sergio Leone, Comencini e successivamente Spielberg, Coppola, Argento e altri guru di quei tempi che continuarono a sviluppare la fantasia nelle persone. Immaginazione arricchita a sua volta da una maggiore sensibilità per la musica (che a sua volta scatena emozioni) e molto altro ancora. Personalmente attribuisco il vero inarrestabile incipit dello sviluppo creativo alla seconda metà degli anni 80 in poi con l’avvento del digitale e delle prime produzioni contenenti effetti visivi speciali… fino ad oggi. Insomma, il Cinema ha portato un cambiamento nelle società, il problema è discutere sulla qualità di questo cambiamento. Penso che il Cinema sia un’arte positiva e raffinata ma credo anche che trattandosi di fatto di un mezzo di comunicazione molto potente, bisogna talvolta riflettere meglio sulle modalità di sviluppo dei contenuti che vengono prodotti sia dal punto di vista ideativo e scrittura ed entrambi dal punto di vista dell’elaborazione/post-produzione. L’uso eccessivo della realtà virtuale, degli effetti speciali o dei contenuti “forti” può essere interpretato in modo estremo o scorretto dalle nuove generazioni assorbite da questo sistema e quindi talvolta risultare dannoso. Il 3D, lo stop motion, il motion capture e il vasto business degli effetti visivi sono i benvenuti, ma sono benvenuti anche gli effetti speciali più semplici. Un cambiamento importante e fondamentale nel sistema si avrebbe per questo settore che in generale dovrebbe essere più semplice sia dal punto di vista economico che produttivo. C’è invece molta chiusura intorno ai colossi dell’intrattenimento, lasciando in difficoltà i talenti emergenti che a volte sono molto capaci e creativi e che, a mio avviso, potrebbero solo aumentare la qualità delle aziende già affermate. E poi, considerando il cinema, un’arte così com’è, riducendo i costi per tutti. Questi due aspetti finali, se cominciassero a cambiare, rappresenterebbero sicuramente un cambiamento notevole nella società poiché rappresentano non solo lo sviluppo tecnologico ma anche lo sviluppo umano e sociale. Questo sarebbe il grande cambiamento che il Cinema potrebbe apportare alla società odierna.

– Cosa cambieresti nel mondo?
Eliminerei il cinismo, il “freddo sociale” ed eliminerei il denaro, che da sempre è la causa di tutti i mali. Ha portato alla perdita di valori sani. È tutta una questione di soldi. Spesso non siamo disposti a fare nulla per nessuno se non vi è un guadagno personale. Quanti lavorerebbero gratis solo per vero amore per la propria professione? Non c’è altruismo. Spesso tanta invidia e per cosa? Per paura che l’altro si affermi più economicamente. C’è gelo nei rapporti umani, sfiducia e indifferenza. Ovviamente e per fortuna non è un concetto per tutti e al mondo c’è ancora gente buona, quindi speriamo ancora. Cerco sempre di vedere a colori e di trovare il lato positivo ma, in generale, invertirei la direzione di questa cinica corrente sociale che a volte rovina anche le cose belle. Infine, modificherei alcuni sistemi politici attorno ai quali, ahimè, spesso ruotano troppe cose.
– Dove vedi che andrà l’industria cinematografica nei prossimi 100 anni?
Ci sono domande che mi pongo ogni giorno riguardo alle piattaforme VOD in relazione alle sale cinematografiche e finché la sala resta un’esperienza dal sapore unico, la forza della distribuzione digitale è impressionante. Le produzioni sono sempre più coinvolgenti, simili a viaggi sensoriali. Ribadisco che tutto si sta evolvendo a notevole velocità e in previsione della new entry dell’AI la mia domanda non è tanto dove arriverà l’industria cinematografica ma piuttosto chi arriverà. Avremo sicuramente la possibilità di vivere film spettacolari a 360° in ambienti supersonici e digitalizzati (qualunque sia l’ambiente), forse ci sarà una vera e propria rivincita delle stanze rese sensoriali in 6D ma chi produrrà i film? Registi di talento, sceneggiatori dalle menti superlative, attori eccellenti o saranno produzioni e performance di raffinati cyber umanoidi? Magari un regista, uno sceneggiatore, un attore, un operatore si trasformeranno in ingegneri del proprio avatar digitale? Una bella domanda a cui si può rispondere solo vivendo altri 100 anni perché questa è certamente la proiezione attuale. Nel frattempo, continueremo a offrire il nostro meglio combattendo contro i nostri futuri rivali IA.