HOUSE OF GUCCI

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SCENEGGIATURA – Scrittura che risulta leggera e simpatica per lo spettatore anche se in realtà molto dettagliata e che denota uno studio approfondito della psicologia comportamentale. Ben scorrevole nonostante si sia voluto sottolineare diverse sfaccettature importanti sia del lato imprenditoriale Gucci e sia il lato personale/familiare. Un buon carico di dettagli da descrivere tutti insieme quindi ecco che emerge l’abilità dello sceneggiatore in relazione al risultato ottenuto. Una sottolineatura di aspetti importanti, ritrovabili in moltissimi contesti familiari, raccontati attraverso una delicata e piacevole sceneggiatura.

ATTORI – All’interno di un buon cast, spiccano certamente in primis Lady Gaga in Patrizia Reggiani, che risulta essere un interpretazione rivelazione. Gaga dimostra ancora una volta la sua capacità sul palco e sulla scena. Probabilmente la sua grande carriera e le sue performance durante le tournè hanno contribuito allo sviluppo di un ovvio talento innato per lo spettacolo e la comunicazione visiva/interpretativa. Il ruolo non è stato propriamente scontato come invece vorrebbe apparire. Sono necessitate espressioni di grande spessore poichè il personaggio, è quasi interamente proposto come un viaggio di introspezione ed emozioni tra scatti d’ira e momenti di esaltato romanticismo. Possiamo quindi dire che Lady Gaga ha ancora una volta padroneggiato le scene. D’altro canto, a fianco a Lei spicca altresì l’attore Adam Driver in Maurizio Guggi. Altra interpretazione di spessore caratterizzata da minor “effetto scenico” prorompente come invece è per la figura della Reggiani, ma piuttosto più “fine” ed “acuta” caratterizzata da sguardi, movenze e un tratto pscilogico in realtà complesso ma che viene captato facilmente dallo spettatore. L’aspetto infatti peculiare di tutti gli attori è lo spessore psicologico e caratteriale alto con cui sono stati narrati e la bravura degli stessi per la leggerenza del modo in cui lo hanno interpretato. Inutile spendere parole per gli eccelsi ROBERT DE NIRO & AL PACINO che senza bisogno di presentazioni per le loro carriere superbe, hanno accampagnato il Film con i Loro ruoli creando tuttavia per lo stesso, bellissime cornici interpretative dal valore aggiunto. Dovendo spendere altre parole, certamente il personaggio assegnato ad Al Pacino in Aldo Gucci, risulta a tratti particolarmente struggente e commovente degno di una profonda interprerazione di cotanta esperienza da Al Pacino .

REGIA – Ridley Scott. A lui va un plauso per la filmografia accattivante per il mercato cinematografico attraverso una proposta che certamente desta interesse proprio in relazione sia della storia privata ed imprenditoriale della Famiglia Gucci e sia per il Cast che saggiamente è andato a proporre con il quale, si è altamente conquistato la curiosità e la visione. Certamente poi il Regista ha dimostrato grande talento per la scelta delle scene, delle riprese (alcune molto particolari), delle ambientazioni, dei costumi (molto curati come doveva essere solo per onore al nome del film), e delle soundtrack. Insomma farei un plauso al Regista per aver prodotto un House Of Guggi veramente armonioso e ben fatto.

MONTAGGIO – Riprendendo le parole spese per la regia, belli i lut, le soundtrack e la color correction. Montaggio di per se non troppo elaborato ma caratterizzato da movimenti di camera fluidi e talvolta particolari che di per se hanno enfatizzato la scena con cut che a seguito del tutto, hanno portato alla luce un risultato molto fluido, equilibrato e senza sbavature.

ARTISTICO – scelta eccellente del tutto.

COLONNA SONORA – Non resta impresso nulla in particolare ma si avverte una buon sound generale che accompagna tutto il film. Certamente ed in forma personale, posso dire che forse si sarebbe apprezzata una traccia creata appositamente con molto più carattere come giusto valoredel cast.

VOTO GLOBALE – 4 stelle
(scala valutazione 0 – 5 )

Anna Morelli
(Director & Screenwriter)

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